Passi limmortale sequenza de La Dolce Vita, con la giunonica Anita a mollo nello storica vasca (elemento che ha contribuito ad alimentarne il mito), ma onestamente, dei continui tuffi che settimanalmente esagitati turisti compiono nella Fontana di Trevi, non se può davvero più. Con una frequenza quasi settimanale ieri è toccato a unavvenente giovane danese nonostante i divieti e la continua presenza della polizia locale, gli stranieri non riescono a resistere al fascino dello storico bagno, anche a costo di una denuncia e a una sanzione di 450 euro. Così, allo scopo di metter fine a tale usanza, il presidente del Municipio Sabrina Alfonsi ha deciso di appellarsi al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, proponendo una dimensione museale della storica Fontana, il cui accesso potrebbe essere regolamentato da percorso obbligati, attraverso veri e propri corridoi vigilati. “”Da parte del ministro Franceschini c’è attenzione sui monumenti di Roma, e penso che un ragionamento positivo con lui e le Soprintendenze statali sia un lavoro da fare, mettendo ognuno a disposizione le proprie competenze Non penso a una chiusura ma Fontana di Trevi, che è un museo a cielo aperto spiega la Alfonsi ai cronisti dellagenzia di stampa Adnkronos -Bisognerebbe considerare l’ipotesi di creare dei corridoi di visita, proprio come avviene nei musei, per regolare l’enorme flusso di turisti che ogni giorno accedono alla piazza: in questo modo si garantirebbe da un lato visite in sicurezza e dall’altro il rispetto degli stessi turisti, che senza il sovraffollamento che c’è oggi potrebbero ammirare la fontana in tutto il suo splendore”. Del resto, come argomenta giustamente la minisindaca, il sovraffollamento” dellarea finisce per caratterizzare anche la gestione della sicurezza nel centro storico stesso: “A Roma da una parte c’è un problema di congestione e superaffollamento del territorio, soprattutto all’interno dei vicoli della città storica, da Fontana di Trevi a Madonna dei Monti a Trastevere. Dall’altra per alcune cose abbiamo perso il controllo del territorio: dall’occupazione di suolo pubblico alla contraffazione, dai mercatini rom alle auto nelle aree pedonali osserva Sabrina Alfonsi – E’ chiaro che tutto questo determina una situazione di non sicurezza che favorisce l’illegalità: lo scippo, il tuffo nella Fontana di Trevi… Io penso che il lavoro vero che va fatto debba puntare a incrementare e coordinare meglio i controlli per gestire i tanti focolai di presenza illegale e garantire l’uso del suolo pubblico a tutti”. Ma a dimostrazione di quanto e come le stia a cuore la situazione di questa meravigliosa opera monumentale, in ostaggio della confusione più totale, tra le iniziative intraprese dalla presidente del I Municipio, anche una lettera ad Adriano Meloni, assessore al Commercio di Roma Capitale, per chiedere lo spostamento dei quattro camion bar e delle bancarelle presenti nella piazza. “E’ necessario far spostare immediatamente i quattro camion bar presenti nella piazza che impediscono la vista di alcuni degli accessi più belli della piazza ribadisce giustamente la Alfonsi – Chiederò all’assessore Meloni di intervenire immediatamente”.
M.